COMUNICATO STAMPA

LE BOMBE CLUSTER UCCIDONO ANCORA E QUALCUNO SI ARRICCHISCE SULLA MORTE DEI CIVILI

 

Sette anni dopo la messa al bando le bombe cluster continuano a provocare morte e distruzione ed una legge che vieta il finanziamento dei produttori anche all’estero attende il via libera del Parlamento.

 

Roma (1 agosto 2017): In occasione del VII anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) la Campagna Italiana contro le mine onlus richiama l’attenzione sulle sofferenze patite dalle popolazioni civili a causa di queste armi con effetti indiscriminati già bandite a livello internazionale ma largamente utilizzate nei conflitti di Siria e Yemen.

 

Sono ormai 5 anni che le bombe cluster vengono usate in maniera diffusa in Siria, sia dalle forze siriane e russe (incluso le operazioni congiunte Siria-Russia), sia da Daesh e dai gruppi di opposizione. Oltre 2,200 persone sono rimaste uccise o ferite dall’esplosione di munizioni cluster tra il 2012 ed il 2015.

 

La popolazione yemenita, dal marzo 2015, è costretta a convivere con il pericolo ed il terrore causati dalle munizioni cluster. La coalizione guidata dall’Arabia Saudita infatti continua ad utilizzare bombe cluster di produzione brasiliana in pieno e costante disprezzo delle vite umane e del diritto umanitario.

 

Le bombe cluster sono proibite dal 2008, ma nessuno dei paesi coinvolti, Yemen, Brasile, Arabia Saudita, così come i paesi della Coalizione[1] sono tra 119 paesi che hanno firmato la Convenzione di messa al bando (CCM).

“Quanto sta accadendo in Siria e Yemen rende evidente quanto sia importante denunciare e condannare nelle sedi internazionali preposte l’uso indiscriminato di queste armi e proseguire instancabilmente con la promozione dell’Universalizzazione della Convenzione per la messa al bando delle munizioni cluster”dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana contro le Mine.  “La nostra associazione come parte della più ampia rete internazionale ICBL-CMC sostiene  l’iter per l’approvazione del disegno di legge «Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo» -prosegue Schiavello- “attualmente il suo iter è fermo alla Camera (C4096) in attesa della calendarizzazione per l’approvazione definitiva ma-purtroppo- esiste anche il concreto rischio che non venga  approvato a causa dell’ imminente termine della legislatura. Speriamo, quindi che i nostri parlamentari permettano, invece al nostro paese di cogliere l’opportunità di guidare attraverso l’esempio la comunità internazionale dimostrando così che il rispetto della vita rappresenta un criterio indiscutibilmente più importante del profitto e delle speculazioni fini a sé stesseOltre alle firme sui Trattati quello che bisogna ottenere è un concreto ed ineludibile impegno che rimetta al centro di tutte le considerazioni e valutazioni la vita umana ed il rispetto dei Diritti Umani” conclude Schiavello.

 

Più di 10 mila persone hanno già aderito online alla campagna #NoMoney4bombs per una rapida calendarizzazione. Aderisci on line sul nostro sito www.campagnamine.org

 

Per ulteriori informazioni e materiale fotografico:

t.ambrosini@campagnamine.org

Per interviste:

Giuseppe Schiavello 340 475 9230

g.schiavello@campagnamine.org

 

 




[1] Bahrain, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Kuwait, Marocco, Qatar, Sudan