Comunicato Stampa
Il X anniversario della Convenzione sulle Munizioni Cluster viene celebrato con il rifiuto diffuso di investire in bombe cluster.
(Roma 3 dicembre 2018): la nona edizione del Worldwide Investments in Cluster Munitions Report[1] viene lanciata oggi in occasione del X anniversario dell’ apertura alla firma, avvenuta ad Oslo il 3 dicembre 2008, della Convenzione sulle Munizioni Cluster[2](CCM) che mette al bando queste armi indiscriminate.
La messa al bando delle munizioni cluster ha giocato un ruolo fondamentale nella riduzione degli investimenti in questi ordigni. Secondo il Report lanciato oggi infatti il livello internazionale di investimenti finanziari in bombe cluster, rispetto all’anno 2017, è diminuito da 31 miliardi di dollari americani a 9 miliardi, presentando una riduzione pari al 344%.
La riduzione vertiginosa è dovuta in parte anche al fermo della produzione e nell’invio di munizioni cluster da parte di due aziende produttrici basate negli Stati Uniti: Textron ed Orbital ATK.
Secondo il Report la maggior parte degli istituti che investono nella produzione degli ordigni banditi dalla CCM sono situate in paesi che ancora non hanno firmato la Convenzione di messa al bando.
Per il Worldwide Investment in Cluster Munitions Report ci sono 88 istituti finanziari che nel complesso investono circa un totale di 9 miliardi di dollari americani in 7 aziende produttrici di munizioni cluster. Si tratta circa della metà di investitori riportati nel 2017, quando il report ne dichiarava 151.
Il Report evidenzia come oltre alla diminuzione di investimenti, sia aumentato il numero delle istituzioni finanziarie che esplicitamente escludono dai propri investimenti i produttori di munizioni cluster, secondo i dati presenti nel Report infatti si è passati dalle 84 istituzioni finanziarie nel 2017 alle 110 del 2018.
Si registra un aumento anche dei paesi che ritengono che investire nella produzione di munizioni cluster sia proibito dalla Convenzione di messa il bando, portando da 38 a 46 i paesi che considerano questo tipo di investimento una forma di assistenza alla produzione, la cui proibizione è chiaramente espressa dalla CCM.
“ I risultati positivi contenuti nel Worldwide Investment in Cluster Munitions Report ci confermano che per porre fine alla minaccia che le bombe cluster rappresentano per i civili, si deve agire su più fronti contemporaneamente, e bloccare il flusso di investimenti che aggirando il bando di queste armi arriva ad alimentarne la produzione nei paesi che ancora non hanno aderito alla CCM” dichiara Giuseppe Schiavello direttore nazionale della Campagna Italiana contro le mine “ Per contribuire a fermare questi finanziamenti che producono morte e sofferenza, stiamo lavorando da oltre 8 anni all’approvazione del ddl “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo”che il 27 ottobre 2017 è stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Attualmente il ddl S1, che gode di una procedura privilegiata, ha ripreso il suo iter in Senato, assegnato alla Commissione Finanze. Riuscire ad ottenere che questo provvedimento venga approvato definitivamente in breve tempo, consentirebbe al nostro paese di dare ancora una volta prova del proprio impegno e della propria coerenza nell’ambito della tutela delle popolazioni civili durante e dopo i conflitti, e presentarsi alla comunità internazionale con una buona pratica che possa fungere da esempio anche per altri paesi. Noi chiediamo che tutto ciò avvenga prima della Conferenza di Revisione della Convenzione di Ottawa per la messa al bando delle mine prevista per novembre 2019 ad Oslo” conclude Schiavello.
All’interno del Report viene dedicata particolare attenzione alle seguenti sette aziende produttrici di munizioni cluster presenti in 4 paesi: China Aerospace Science and Industry (Cina); Norinco (Cina); Hanwha (Corea del Sud); Poongsan (Corea del Sud); LigNex1(Corea del Sud); Avibras (Brasile); Bharat Dynamics Limited (India)[3].
Worldwide Investments in Cluster Munitions Report
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Per interviste:
Giuseppe Schiavello 340/4759230
Per materiale di approfondimento
Tibisay Ambrosini
t.ambrosini@campagnamine.org
[1]Il Report esamina a livello internazionale i produttori di cluster munitions, gli investimenti in queste aziende e le azioni portate avanti dalla società civile, dai governi e da imprese private per proibire questi investimenti.
[2]Ad oggi sono 120 gli Stati che hanno aderito alla CCM.
[3]Le ultime tre aziende sono un nuovo inserimento nella lista dei produttori di cluster analizzati dal Report.